Con questo fax inizia il progetto che porterà qualche mese dopo alla messa on line su web del primo quotidiano europeo. Di seguito un estratto dal libro "Gazzette digitali. L'informazione locale sulla Rete globale", Andrea Bettini, ed.it, 2011
PZ: Tutto è nato per un misto di serendipity, di fortuna e di ingegno e, più avanti, di intuito imprenditoriale di Nichi Grauso. Nell'ottobre 1993 dirigevo il gruppo che si occupava di visualizzazione scientifica e, via Usenet news, lessi una nota molto generica secondo la quale il Washington Post stava pensando di mettere in Rete una propria versione web con grafica. Io conoscevo Reinier van Kleij, il system manager olandese dell'Unione Sarda, e gli proposi via fax di collaborare per anticipare gli americani.
AB: Via fax?
PZ: Utilizzai il fax perché al giornale non avevano ancora l'email e la connessione ad internet. La Rete all'epoca aveva una diffusione bassissima. In quel periodo lo studente Marc Andreessen aveva appena rilasciato in versione Unix il browser Mosaic. Il web, creato al Cern di Ginevra nel 1989, era ancora poco conosciuto e utilizzato.
AB: Nonostante tutto, però, il progetto fu apprezzato...
PZ: Reinier Van Kleij accolse l'idea con entusiasmo. Affidammo il lavoro ad un tesista, Francesco Ruggiero, che si stava laureando in informatica a Milano con Gianni Degli Antoni, uno dei membri del comitato scientifico del CRS4. Nell'aprile 1994 mettemmo il sito in Rete senza annunciarlo in modo particolare. Eppure gli utenti cominciarono a usarlo e a scrivere. Qualche mese più tardi, dopo aver accumulato una buona quantità di commenti positivi, pensammo che fosse giunto il momento di mostrare il prodotto all'editore.