Prendendo come siti campione la zona del lago Karachai (in cui è presente una discarica per scorie radioattive) e Chernobyl (sede dell’esplosione di un reattore nucleare) situati nell’ex Unione Sovietica, il progetto prevede uno studio teorico e modellistico del movimento di sostanze radioattive (stronzio-90, cesio-137, rutenio-106, cobalto-60, cerio-144, e vari isotopi dell’uranio e del plutonio) che per immissione diretta o per il fenomeno della ricaduta radioattiva (fall-out) sono penetrate nel terreno, inquinando sia il suolo che le falde aquifere per l’approvvigionamento idrico delle popolazioni limitrofe. Parte del lavoro sarà dedicato all’elaborazione dei dati raccolti negli ultimi 10 anni e all’effettuazione di nuovi rilevamenti: la disponibilità di questa grande mole di dati (una delle rarissime occasioni nel mondo in cui è disponibile una serie di misure dettagliata e su larga scala) consentirà di calibrare i parametri dei modelli di flusso e trasporto (oltre che ad un loro sostanziale miglioramento) e quindi di usare tali modelli sia come un potente strumento predittivo per l’evoluzione dell’inquinante, sia per la pianificazione di strategie opportune per la bonifica e il recupero dei suoli contaminati. Parte integrante del progetto sarà inoltre la costruzione di un database collegato ad un GIS per l’organizzazione e visualizzazione dei dati disponibili e dei risultati ottenuti.