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Due destinazioni, un’unica direzione: avvicinare i giovani alla scienza con RIALE-EU

Un gruppo di studenti del progetto RIALE-EU visita una delle beam line del Sincrotrone SOLEIL a Parigi, guidati da un ricercatore. In primo piano, tubazioni e vapori di azoto liquido; sullo sfondo, un ambiente tecnologico con strutture e cartelli in francese.

Dalla Sardegna all’Europa con il progetto RIALE-EU: due esperienze coinvolgenti a Napoli e a Parigi per le classi vincitrici del contest “In viaggio con la Scienza”

Dopo la bellissima esperienza della 2ªA dell’Istituto Comprensivo Selargius 2 a Napoli (leggi la news), è stata la volta della 1ªB dell’Istituto Tecnico Agrario “Duca degli Abruzzi” di Elmas (CA). La classe, vincitrice della categoria scuole superiori del contest “In viaggio con la Scienza”, ha raggiunto Parigi per tre giorni intensi di esperienze scientifiche e culturali.

Accompagnati dalla prof.ssa Marina Mainas e dai colleghi del CRS4 Raffaella Lai e Fabrizio Murgia, i 14 partecipanti hanno vissuto tre giorni intensi tra scienza, incontri e cultura, in alcuni dei luoghi simbolo della ricerca europea.

Il gruppo ha potuto vantare un importante primato: essere la prima classe proveniente dall’Isola a visitare il Sincrotrone di SOLEIL, uno dei centri di ricerca più avanzati d’Europa, dedicato allo studio dei fasci di luce generati da particelle accelerate.
Accolti con entusiasmo da Frédéric Jamme, Pierre Montaville e Serena Sirigu, gli studenti si sono immersi in un ambiente altamente tecnologico ed estremamente suggestivo, esplorando tre beam line dai nomi evocativi: Proxima 1, Proxima 2 e Disco.

Hanno osservato da vicino le componenti dell’anello di accelerazione e compreso la complessità della struttura, per poi scoprire le applicazioni concrete e multidisciplinari della luce di sincrotrone: dall’agricoltura alla biologia, dalla conservazione dei beni culturali fino allo sviluppo di tessuti intelligenti per lo sport, prodotti in ottica di economia circolare.
Non sono mancate riflessioni sulle applicazioni mediche, con focus sull’antibiotico-resistenza e sullo studio delle interazioni tra virus e organismo umano.

Nel pomeriggio, il viaggio nella scienza è proseguito al laboratorio di Geoscienze GEOPS dell’Université Paris-Saclay, dove – grazie alla sapiente organizzazione di Rosella Pinna – i ragazzi si sono trasformati in giovani geologi per un giorno.
Dopo una breve introduzione teorica, hanno realizzato campioni rocciosi per vetrini insieme a Valérie Godard, imparando la fatica e l’accuratezza che richiede il lavoro in laboratorio.
Durante la passeggiata nei dintorni del campus, tra arte e paesaggio, i ragazzi hanno riflettuto su come la ricerca scientifica possa interpretare il linguaggio della natura.

Rientrati in laboratorio, ciascuno ha potuto osservare al microscopio campioni di sedimenti marini contenenti foraminiferi – minuscoli organismi fossili marini di grande interesse geologico – con l’aiuto della ricercatrice Sophie Sepulcre.

Con Nicolas Pige e Karim Lebeaupin, hanno toccato con mano le carote di roccia – campioni cilindrici ottenuti tramite carotaggio dai fondali oceanici – imparando come queste registrazioni geologiche permettano di confrontare il clima attuale con quello del passato remoto.

A concludere la giornata, sotto la guida di Rosella Pinna, gli studenti hanno vissuto uno dei momenti più significativi del loro percorso: indossare i Dispositivi di Protezione Individuale (DPI) – camici, guanti e mascherine – e accedere, come veri ricercatori, alla camera bianca, un ambiente altamente controllato dove anche l’aria è filtrata per garantire la massima purezza.
In questo spazio, dove rigore e precisione sono fondamentali, hanno eseguito una procedura di analisi sotto cappa su campioni geologici, sperimentando in prima persona la responsabilità e l’attenzione che contraddistinguono il lavoro scientifico sul campo.

La giornata si è chiusa con un momento simbolico che ha lasciato il segno: una dimostrazione spontanea di ballo sardo, offerta come gesto di gratitudine al team universitario, che ha coinvolto con entusiasmo ricercatori provenienti da tutto il mondo, a dimostrazione di come la scienza possa unire culture e tradizioni.


Napoli e Parigi non sono state semplicemente due destinazioni, ma due orizzonti di scoperta, due mondi aperti in cui gli studenti e le studentesse hanno potuto approfondire e vivere concretamente, sul campo, ciò che avevano già affrontato in aula con i propri insegnanti.

Il contest “In viaggio con la Scienza”, ideato all’interno del progetto RIALE-EU coordinato dalla ricercatrice Carole Salis e finanziato dal Piano di Sviluppo e Coesione della Regione Autonoma della Sardegna, ha offerto a due classi sarde un’opportunità rara: varcare i confini dell’Isola per entrare in dialogo diretto con la scienza, l’innovazione e la cultura europea.

Dalla luce del sincrotrone ai reperti geologici dei fondali oceanici, dalle sale universitarie ai planetari, i giovani partecipanti non sono stati spettatori, ma protagonisti attivi, con la nostra convinzione di aver piantato un seme di curiosità e consapevolezza destinato a crescere nel tempo.

Ognuno di loro ritorna con un bagaglio prezioso: nuove domande, nuove possibilità, nuovi orizzonti.

E insieme a loro, è l’Isola intera che si apre al confronto oltre i propri confini regionali, riponendo fiducia nelle sue nuove generazioni: curiose, creative e promettenti.

Un sentito ringraziamento va a tutti gli istituti coinvolti, ai docenti che con passione hanno accompagnato questi percorsi, ai ricercatori e alle ricercatrici che hanno saputo accogliere e trasmettere, e – più di tutti – ai ragazzi e alle ragazze, che con i loro occhi pieni di stupore ci ricordano perché investire nella scienza e nell’educazione è sempre una scelta giusta.

🔗 Scopri di più sul progetto RIALE-EU: https://www.crs4.it/riale

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