Attività divulgative nelle scuole dell’infanzia e nelle scuole primarie
Il CRS4 porta nelle scuole dell'Infanzia e Primarie della Sardegna attività divulgative basate sulla metodologia STEM (Scienza, Tecnologia, Ingegneria e Matematica).
Le attività, che vengono proposte nelle classi d'intesa con il corpo insegnante, coinvolgono le bambine e i bambini in maniera giocosa, inclusiva, sicura e si basano principalmente sull'utilizzo di materiali poveri e/o di riciclo.
Infilzando spaghetti nei marshmallow si possono costruire torri e ponti. Questo tipo di esperienza aiuta a sviluppare capacità di pianificazione e progettazione, incoraggia a pensare in modo critico e creativo, con l’obiettivo di risolvere i problemi legati alla realizzazione di opere complesse.
Una candela accesa viene coperta con bicchiere o un barattolo di vetro capovolto e lentamente si spegne; l’esperimento aiuta a capire che anche il fuoco ha bisogno, come noi, di respirare e incoraggia a riflettere sull’importanza delle cose che non vediamo, come l’aria.
Con materiali semplici (un palloncino, un cartoncino, due cannucce, due spiedini di legno e quattro tappi di plastica) possiamo costruire un veicolo che si muove grazie all'aria che esce dal palloncino: un modo elementare (e divertente) per introdurre al funzionamento dei motori a reazione.
Osservando il comportamento di alcuni oggetti di peso, volume e forma diversa, all’interno di una vaschetta riempita d’acqua si identificano le caratteristiche del galleggiamento e si può riflettere in maniera critica su aspetti che apparentemente possono non essere notati.
Il classico gioco del telefono a spago (che si ispira al telefono meccanico ideato da Antonio Meucci nel 1852) consente di trasmettere le vibrazioni meccaniche originate dalle onde sonore da un bicchiere all’altro. L’attività aiuta a capire in maniera elementare in cosa consiste il suono.
Usando solo fogli di giornali e qualche goccia di colla si possono realizzare costruzioni solide. L’attività aiuta a sviluppare capacità di progettazione e realizzazione di oggetti complessi a partire da materiali semplici.
Imparare a fornire indicazioni precise e a ragionare per “comandi” (quelli che un domani diventeranno righe di codice di programmazione) aiuta a formare il pensiero computazionale, quello che porta a risolvere i problemi e a superare gli ostacoli con razionalità.