L’impatto delle fonti energetiche a basse emissioni di carbonio nella lotta ai rapidi cambiamenti climatici sottolinea il ruolo dell’energia nucleare come parte di un mix energetico sostenibile. Tuttavia, le preoccupazioni relative alla sicurezza e alle scorie non devono essere sottovalutate. Per questi ultime, l’obiettivo principale dovrebbe essere quello di riciclare il combustibile usato, con l’obiettivo di chiudere il ciclo del combustibile. Ciò facilita la gestione finale dei rifiuti radioattivi, aumenta la resistenza alla proliferazione e migliora drasticamente l’economia e la sostenibilità grazie a un migliore utilizzo delle risorse di combustibile. Il piano di implementazione SNETP delinea le esigenze tecniche per il riciclaggio del combustibile, tra cui la separazione del combustibile usato, la fabbricazione e la caratterizzazione del combustibile contenente attinidi minori e lo sviluppo di sistemi di trasmutazione per recuperare energia e ridurre i rifiuti. Questa proposta si allinea al piano di implementazione SNETP e risponde all’invito di HORIZON-EURATOM-2023-NRT-01, argomento 05 “Partizione e trasmutazione di attinidi minori verso applicazioni industriali”.
Il progetto si concentra sull’efficienza della separazione dell’Am (Americio) dal combustibile usato, sul lavoro sperimentale e di sviluppo del codice di prestazione del combustibile che studia il comportamento del combustibile contenente Am sotto irraggiamento e sulla ricerca in materia di sicurezza a sostegno del processo di autorizzazione di MYRRHA nel suo ruolo di dimostratore di trasmutatori con acceleratore dedicato.
Questo progetto si basa sugli sforzi di collaborazione iniziati nel progetto PATRICIA, riunendo le comunità che lavorano sulla suddivisione, la trasmutazione e lo sviluppo di MYRRHA. Infine, i pacchetti di lavoro dedicati si occupano della formazione, concentrandosi sui pre- e post-universitari, e della divulgazione, rivolgendosi alle parti interessate specifiche e al pubblico in generale. Un ulteriore compito sulla gestione della conoscenza comprende sia i dati di base sia i metadati, per garantire la possibilità di un’adeguata valutazione e validazione della qualità. Il progetto si avvarrà di una combinazione di esperimenti, studi teorici e simulazioni numeriche, sfruttando le competenze di 21 centri di ricerca e università di otto Paesi dell’UE, del Regno Unito e della Svizzera.